Corte di Conti,multa da 50mila euro a Moratti Consulenza inutile da ministro nel 2001

Questa volta le consulenze d’oro non c’entrano niente. La Corte dei Conti del Lazio ha condannato in appello Letizia Moratti a pagare 50mila euro per una consulenza affidata nel 2001, quando il sindaco era ministro dell’Istruzione. La sentenza, emessa il 20 aprile di quest’anno e depositata lo scorso settembre, ha giudicato «antigiuridico e produttivo di danno erariale il conferimento di incarichi per attività alle quali si possa far fronte con personale interno o che siano estranee ai fini istituzionali o che siano eccessivamente onerose in rapporto alla disponibilità di bilancio».

 

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La consulenza incriminata, 185mila euro diretti alla società Ernst&Young per riorganizzare il ministero dopo l’accorpamento tra Istruzione, Università e Ricerca, sarebbe già stata disciplinata da un precedente decreto e quindi, si legge nella sentenza, «non è dato comprendere quali fossero le ragioni di un’addotta straordinarietà che non potesse essere fronteggiata con le forze interne all’amministrazione e che rendesse invece necessario il ricorso a una società di consulenza esterna».
L’iter giudiziario era iniziato nel 2004, quando la Procura Regionale della Corte dei Conti del Lazio aveva chiamato in giudizio Letizia Moratti, al tempo ministro dell’Istruzione, e Maria Domenica Testa, direttore generale dello stesso dicastero. Dopo una prima assoluzione nel 2005, il Procuratore aveva impugnato la sentenza, e in appello si è giunti alla condanna.
Il sindaco era già stata giudicata colpevole in primo grado nel marzo scorso, sempre dalla Corte dei conti, per la vicenda delle cosiddette “consulenze d’oro”, mentre la sua posizione, nel procedimento penale, era stata archiviata alla fine di agosto su richiesta degli stessi pm . Nel decreto di archiviazione del gip era stato comunque censurato il comportamento del Comune, definito “grave e colposo”.

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