“Uscire dalla Sea e ridiscutere le partecipazioni” Boeri finanzia così la sua “rivoluzione ecologica”

«Lo dico in modo provocatorio, usciamo dalla Sea e quelle decine di milioni che mettiamo inutilmente lì utilizziamoli per rafforzare il sistema dei trasporti pubblici». E’ questa una delle mosse che Stefano Boeri pensa di mettere in campo per finanziare la cosiddetta “rivoluzione ecologica”, presentata stamane nel corso dell’incontro “Diamo ossigeno a Milano”.

Stefano Boeri. Nell'incontro di stamattina l'architetto ha parlato anche dell'ipotesi di 50 nuovi grattacieli in città, avanzata nei giorni scorsi dall'assessore comunale all'urbanistica Carlo Masseroli. «E' impensabile -ha detto- in una città che ha 900 mila metri quadri di uffici vuoti»

Tra le idee dell’architetto l’estensione del ticket antismog fino alle tangenziali, la creazione di oasi pedonali e di piste ciclabili diffuse e il rafforzamento della rete dei mezzi pubblici. Per finanziare le proposte, Boeri boccia la soluzione di Podestà, che aveva ipotizzato un pedaggio sulle tangenziali, e lancia la provocazione di uscire dalla Sea, la società di gestione degli scali milanesi, partecipata dal Comune all’80%. «Il monopolio di Alitalia a Linate e Malpensa vuota, perchè Alitalia impedisce ad altre compagnie di fare voli internazionali, sono una vergogna».

Nel piccolo, quindi, una micro-privatizzazione, che il capogruppo del Partito democratico, Pierfrancesco Majorino spiega, e ridimensiona, così: «Le partecipate del Comune vanno spesso ribaltate, cambiando le teste, cacciando chi ha fallito e in alcuni casi cercando lì le risorse per far andare avanti meglio la città. Ciò significa immaginare un diverso uso dei dividendi e anche rivedendo la quota di partecipazione».

Oltre alla Sea, tra le più importanti  società partecipate dal Comune di Milano(vedi tabella in basso), si trovano A2A (55% diviso a metà con il comune di Brescia), Atm S.p.A, So.Ge.Mi, la società di gestione dell’ortomercato e Metropolitana Milanese. Tra loro, fino a poco tempo fa,c’era anche la Zincar. La società nata per sviluppare progetti ecosostenibili e fallita lo scorso anno lasciando un debito di 18 milioni di euro.

L'elenco delle partecipazioni del Comune (fonte Comune di Milano)

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