Il Partito democratico sceglie Stefano Boeri L’architetto capolista del Pd, niente lista civica

Posted in News with tags , , on 12 febbraio 2011 by duemilanundici

Nel giorno in cui Pierluigi Bersani sbarca a Milano per la prima iniziativa pubblica a sostegno di Giuliano Pisapia, arriva, con perfetto tempismo, anche un’altra importante notizia. Stando ad indiscrezioni circolate in serata, che dovrebbero trovare conferma sabato su Repubblica, il Partito democratico avrebbe scelto Stefano Boeri come capolista del Partito Democratico alle prossime elezioni amministrative.

Stefano Boeri. L'architetto alle elezioni primarie del 14 novembre scorso ha raccolto 27.055 voti, 3500 in meno rispetto a Giuliano Pisapia

Una possibilità, questa, ventilata a più riprese nelle scorse settimane senza però incontrare mai alcun riscontro. Anche perchè lo stesso Boeri, candidato sostenuto dal Pd che aveva sempre cercato di rivendicare un’indipendenza dal partito  in ragione della sua provenienza non strettamente politica, era stato tra i più accesi sostenitori di una lista civica a supporto di Pisapia che riunisse le energie di tutti i candidati.

Con questa decisione però lo scenario cambia e il rebus delle liste civiche si fa ancora più ingarbugliato. Già presentate le liste Sinistra per Pisapia e la lista Verde Ecologista, restano da capire le intenzioni dei fedelissimi di Onida e dello stesso candidato Sindaco.

La scelta di presentare Boeri, inoltre, è destinata ad agitare le acque del Partito democratico, non completamente compatto nella scelta di affidare all’architetto il ruolo di capolista, e potrebbe ridefinire, tanto in caso di vittoria di Pisapia quanto viceversa, i rapporti di forza interni dopo le elezioni. Tra coloro che seguono con più attenzione la questione ci sarebbe innanzitutto Pierfrancesco Majorino, capogruppo in Consiglio comunale e ai vertici del centrosinistra milanese dal 2003. L’incarico di capolista assegnato a Boeri permetterebbe a quest’ultimo di mettere l’ipoteca proprio sulla poltrona oggi occupata da Majorino e persino di insidiarlo in termini di preferenze.

Per il momento, solo tanti condizionali. In attesa soprattutto che si definiscano altre questioni importanti. Su tutte il nome del candidato del non più ipotetico terzo polo. Scartata l’ipotesi Ambrosoli, che avrebbe sicuramente fatto gioco a Pisapia, restano in pole position Bruno Tabacci, l’editorialista del Sole 24 ore Salvatore Carrubba e il Presidente del consiglio Comunale Manfredi Palmeri. I tre, nell’ultimo sondaggio Swg, vengono dati al 10%. Numeri importanti, quasi certamente decisivi per l’esito finale della consulatazione di maggio.

Centrosinistra, addio alla lista civica unitaria Boeri: non può decidere una riunione di partiti

Posted in News with tags , , , on 12 gennaio 2011 by duemilanundici

A meno di un mese dalla conferenza stampa che aveva visto i quattro sfidanti delle primarie sedersi allo stesso tavolo e lanciare l’Officina per la città, le possibilità della formazione della lista civica unitaria, caldeggiata da Stefano Boeri e accolta con molte riserve da Valerio Onida, si riducono sempre di più.

Stefano Boeri. Nonostante la sconfitta alle primarie, l'architetto si è impegnato da subito a promuovere una lista civica unitaria a sostegno di Giuliano Pisapia

Stando a quanto anticipato ieri da Repubblica, Giuliano Pisapia sarebbe orientato sulla costituzione di due formazioni diverse. Una di profilo moderato, magari guidata dallo stesso Onida, in grado di accogliere il voto di cattolici e delusi dalla Moratti. L’altra ambientalista, che dovrebbe contare sul ritorno dei Verdi, in attesa della costituente del nuovo partito, e che intercetterà le istanze referendarie lanciate dal comitato che ha promosso la consultazione con i cinque quesiti su mobilità e ambiente. Operazione agevolata dal fatto che, scrive sempre Repubblica, i promotori avrebbero rinunciato alla creazione di una lista esterna agli schieramenti.

Da Shanghai, dove è in viaggio per lavoro, Stefano Boeri manifesta però tutto il suo disappunto attraverso la sua pagina Facebook: “Ho letto di una riunione “di coalizione” in cui si liquiderebbe come “rivolta al passato” (?) la proposta di lista civica unitaria. Al suo posto si parla di due liste: una con Onida, rivolta all’elettorato moderato e una ambientalista”, scrive Boeri. “Spero sia un errore di ricezione. Se accettiamo che le liste civiche nascano e muoiano nel corso di una riunione di partiti beh, addio centro-sinistra!”.

Intanto arrivano altri buoni segnali per la futura coalizione che appoggerà Giuliano Pisapia. Dopo quello dell’Italia dei Valori prima di Natale, nei giorni scorsi è arrivato anche il sostegno dei radicali.
Prossimo obiettivo: i Pensionati di Elisabetta Fatuzzo. Sempre che, intanto, non si perda qualche pezzo per strada.

Anche i grillini a caccia del sindaco (portavoce) Iscrizioni aperte fino a mercoledì notte

Posted in News with tags , , , , on 7 dicembre 2010 by duemilanundici

La mobilitazione, neanche a dirlo, parte dal web, con il sito 5stellemilano.org. Così anche i grillini si preparano alle prossime elezioni comunali, e non certo per allearsi con destra, sinistra o ipotetico terzo polo.
Le candidature sono aperte. Per quella a sindaco (portavoce-sindaco, la dicitura scelta dai sostenitori 5 stelle) c’è tempo fino a mercoledì prossimo, come consigliere comunale fino al 12 dicembre. Per i consigli di zona la scadenza è invece la fine dell’anno.

Per aderire basta registrarsi sul sito e partecipare alle non-primarie. Tra i requisiti per i candidati il limite di un solo mandato elettorale precedente a qualsiasi livello, nessun procedimento penale pendente e la rinuncia in caso di vittoria a qualsiasi doppio incarico e rimborso elettorale. (Qui tutte le indicazioni complete)

La lista di Grillo, alle ultime elezioni regionali ha collezionato il il 2,33% con 99.390 voti (più della Federazione della Sinistra) . Maurizio Pessato, amministratore delegato di SWG, ha detto oggi ad Affaritaliani che la formazione potrebbe rosicchiare voti soprattutto a Pisapia e Moratti più che al terzo polo, con una leggera preferenza per il sindaco uscente.
Grillo dal canto suo è stato abbastanza tranchant sulla possibilità di allearsi con Pisapia “Non avete capito niente, lui è uno di settant’anni”.
A voler essere pignoli Pisapia di anni ne ha solo 61, ma l’antifona è abbastanza chiara, i grillini a questo giro balleranno da soli.

Immigrati, Shaari presenta la sua lista civica Iezzi(Lega): “No a kamikaze a Palazzo Marino”

Posted in News on 2 dicembre 2010 by duemilanundici

Si chiamerà come previsto “Milano Nuova” la lista di soli immigrati annunciata due mesi fa dal direttore del centro islamico di Viale Janner Abdel Hamid Shaari e presentata questa mattina al Teatro Ciak.

Abdel Hamid Shaari. "Siamo una lista laica e aperta. Chiederemo a tutti i candidati il certificato penale e saremo paritari. Accoglieremo donne e uomini, italiani e stranieri, religiosi e atei», ha detto presentando la sua nuova formazione.

Una lista aperta e non religiosa, tiene a puntualizzare Shaari: «Siamo cittadini milanesi, abbiamo ricevuto tanto dall’Italia ma abbiamo anche dato tanto: con il nostro impegno civico vogliamo rilanciare in politica quei valori di accoglienza, legalità e giustizia che sono propri della tradizione di Milano, ma che da 20 anni sono stati tramortiti».

Per il momento le adesioni arrivano soprattutto da stranieri. Tra questi un rifugiato politico romeno sfuggito al regime di Ceausescu, un ballerino congolese in Italia da 18 anni, e un italo siriano già eletto consigliere comunale a Sesto San Giovanni nelle liste dei Ds con Giorgio Oldrini. Una squadra, quella di Shaari, complessivamente molto giovane e con un età media sui 20-30 anni. Tra loro anche due donne: Annalisa Portioli, insegnante, e Alessia Mancino, mediatrice culturale al quartiere Isola.

Ma se il suo promotore annuncia che la sua lista non si alleerà con nessuno degli schieramenti al primo turno, non tardano ad arrivare le prime repliche dagli schieramenti. Il vicesindaco De Corato chiude subito la questione e parla di «un partito che varrebbe lo 0,3%». Rincara la dose il consigliere comunale ed europarlamentare Pdl Carlo Fidanza: «Gli stranieri per bene, quelli che realmente vogliono l’integrazione, non si presteranno a questa clamorosa patacca mediatica. Shaari sceglie di portare in cabina elettorale quello che da sempre fa nel garage di viale Jenner: alimentare la separazione, l’autoesclusione e l’estremismo delle comunità straniere per trarne visibilità personale».

Ancora più dura la Lega: il capogruppo Matteo Salvini definisce la presentazione della lista “una vergogna e un pericolo” e il segretario provinciale Igor Iezzi chiede che «le istituzioni vigilino affinché in Consiglio comunale non entrino kamikaze»

Fredda anche l’opposizione. Secondo il vicecapogruppo Pd in Provincia Roberto Caputo la lista «rappresenta un precedente preoccupante che alimenterà soltanto ennesime tensioni».
Nessun commento invece, per il momento, dal candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia, che nei mesi scorsi si era però detto favorevole alla presentazione della lista.

Pd, vertici azzerati e tentazioni centriste Terremoto democratico dopo la vittoria di Pisapia

Posted in News on 15 novembre 2010 by duemilanundici

E adesso? Il giorno dopo la vittoria di Giuliano Pisapia è già tempo di bilanci, dimissioni, prese di distanza e alleanze. I primi. L’ex deputato di Rifondazione ha vinto e con un margine più alto delle aspettative più felici, non c’è dubbio. Ma in termini assoluti il numero di voti è basso: 30,553. Colpa dell’affluenza, certo. Ma per battere la Moratti ne serviranno tra 400 e 450mila. Quasi quindici volte tanto, e non è poco.

Giuliano Pisapia, intervistato poco dopo l'annuncio della vittoria. Ha staccato l'avversario Stefano Boeri di 3500 voti.

 

Per il Pd è una batosta, senza se e senza ma. Dopo anni finalmente il partito era sceso in campo con un candidato di altissimo livello e con ottime chances di vittoria. Qualcosa non ha funzionato e gli oltre cinque punti percentuali pesano come un macigno. La responsabilità se la sono presa il capogruppo a Palazzo Marino Pierfrancesco Majorino e i segretari di Provincia e Regione Roberto Cornelli e Maurizio Martina. Una scelta attesa, ma non scontata. Pare che a richiederla sia stato infatti Bersani in persona.

E adesso quindi? Il primo punto è stabilire se il passo indietro sarà reale o solo simbolico. “Speriamo che siano dimissioni vere”, ha detto oggi il consigliere comunale Pippo Civati. E a scanso di equivoci ha  precisato: “Evitiamo di fare il bis del caso Martina, che si dimise, andò in assemblea e l’assemblea gli confermò il mandato. Altrimenti, non cambia niente”.

Qualche distinguo, però, andrebbe fatto. Se è vero che Martina ha sulle spalle la doppia sconfitta Penati-Podestà (2009) e Penati-Formigoni (2010) e Majorino è a capo del centrosinistra milanese da diversi anni, Cornelli è in carica soltanto dal dicembre scorso. Insomma, non è detto che tutti i vertici alla fine vengano azzerati.

Nel frattempo, quel che più preoccupa molti elettori del centrosinistra sono le dichiarazioni di esponenti minori del partito comparse oggi sulle agenzie. “Massimo rispetto per il candidato che ha vinto, ma non crediamo che in questo modo si possa raccogliere quel profondo e autentico disagio riscontrabile tra coloro che 5 anni fa sono stati gli elettori del centro destra” dicono le senatrici del Pd Emanuela Baio e Mariapia Garavaglia. Parole che potrebbero passare inosservate se non proseguissero così “La città ha bisogno di un progetto alto, moderato e capace di interpretare l’innovazione e la ragione, occorrerà entro breve verificare la potenzialità di qualche progetto-laboratorio per la capitale del nord che può aprire stagioni nuove per l’intero Paese». Non proprio una coincidenza se si considera che oggi i ministri di Futuro e Libertà hanno rassegnato le dimissioni, e il segretario democratico Pierluigi Bersani ha aperto ad un’alleanza con il partito di Fini.

Il timore quindi è che una parte del Pd, nonostante gli accordi pre-elettorali possa flirtare con un candidato di centro. Non a caso oggi Gabriele Albertini, finora prudente sulle sue mosse, è stato abbastanza chiaro: “Dopo la vittoria di Pisapia, il Partito democratico avrà la possibilità di sostenere un candidato differente. Io  per quanto mi riguarda non escludo nulla”. Lo escludono per il momento i vertici nazionali del Partito che hanno dichiarato il proprio sostegno a Pisapia. Ma Massimo Cacciari ribatte e invita a sostenere Albertini.

Intanto, nella frenesia delle votazioni di ieri, è quasi passata inosservata la riconferma ufficiale di Letizia Moratti come candidato del centrodestra. Al sindaco sono arrivate le parole di sostegno di Silvio Berlusconi, intervenuto telefonicamente alla manifestazione del Pdl. Un tempo un gesto del genere avrebbe rappresentato l’ultima parola sulla questione. Oggi, in aria di Terza Repubblica, chissà.

Primarie, diretta Twitter con “C’è solo la strada” Partecipa al sondaggio: “Tu per chi hai votato?”

Posted in News on 14 novembre 2010 by duemilanundici

Si vota, seggi aperti fino alle 20. Tutte le informazioni per sapere dove e come andare a votare qui.

Con Antonio Sgobba e il suo C’è solo la strada seguiremo tutta la giornata elettorale con i risultati in diretta dalla sede del comitato delle primarie e le reazioni dei candidati postando le notizie da Twitter.

Intanto se hai già espresso la tua preferenza ai seggi, vota nel sondaggio*

* si precisa che l’indagine non ha alcuna valenza statistica

Primarie, ultimo giro per la campagna elettorale Le pagelle di duemilanundici ai candidati

Posted in Focus on 13 novembre 2010 by duemilanundici

Domani piove. Nella lunga lista di incognite che accompagnano le primarie, il meteo sembra essere l’unica certezza.

Domani si vota dalle 8 alle 20. Possono esprimere una preferenza tutti i milanesi, gli stranieri residenti in città, e i giovani che avranno compiuto sedici anni entro il 23 maggio 2011

Quanti andranno a votare? Ecco il primo di tanti interrogativi. Certamente più degli 80mila del gennaio 2006. Allora c’era il sole, ma il risultato era già ampiamente previsto. “Voteranno almeno 120mila persone”, si è sbilanciato Valerio Onida a “L’Infedele”.”Ogni metro in più di fila sarà un metro in più per tenere distante la Moratti”, ha commentato più prudentemente Stefano Boeri. I sondaggi parlando ci 100mila persone, tempo permettendo. Un quinto di quanto serve per battere il centrodestra la prossima primavera. Auguri.

A meno di clamorosi colpi di scena finali, la campagna elettorale è ormai conclusa. Stefano Boeri sarà all’Arco della pace a giocare a calcio per il Derby in piazza. In serata verrà intervistato dal direttore dell’Unità, Concita de Gregorio.
Giuliano Pisapia incontrerà i cittadini di zona 3 e poi chiuderà la campagna in Piazza Mercanti. Valerio Onida va in giro per la città e la diretta fotografica del suo viaggio è visibile su Facebook. Michele Sacerdoti invece ha chiuso ieri la propria campagna con un incontro alla Camera del Lavoro.

A giochi quasi conclusi quindi, ecco un bilancio dei quattro candidati.

Stefano Boeri. E’ sceso in campo con un tempismo perfetto. Poco prima che il comitato dei saggi scegliesse, non senza qualche malumore, Valerio Onida, e in tempo per intercettare i voti democratici, intimoriti dall’ennesima candidatura debole, in partenza verso Pisapia.
Ha scelto accanto una squadra giovane e ha vinto senza appello la sfida della comunicazione. Slogan accattivanti, video, iniziative, un sito web  ricco di contenuti.
Tuttavia, ha dovuto scontare per tutta la campagna l’accusa di essere stato coinvolto in  operazioni controverse come quella del G8 alla Maddalena o in grandi progetti immobiliari in città come l’Isola o il futuro Cerba. Ha fatto di tutto per scrollarsi di tutto l’etichetta di amico di personaggi scomodi, per l’elettorato di centrosinistra, come Salvatore Ligresti. Ha scaricato pubblicamente Bertolaso, ha chiesto e ottenuto un incontro pubblico con Dario Fo che lo aveva attaccato proprio su questi temi, ma è stato forse l’unico punto su cui la sua macchina della comunicazione non è stata sufficientemente efficace.
Boeri infine può giocarsi, ora e più avanti, una carta fondamentale: quella del voto utile. Nonostante le prese di distanza di questi giorni di Udc e Fli, la sua candidatura potrebbe strappare, in un sempre più probabile secondo turno, molti voti ai centristi. Insomma, se le elezioni fossero oggi, Boeri avrebbe molte più chances di Pisapia di vincere.
Ha scelto, nonostante il sostegno ufficiale del Partito democratico, che Bersani non venisse a Milano per appoggiarlo anche pubblicamente. Un po’ per rispondere alla scelta di Vendola, e dimostrare di non aver bisogno dei leader nazionali per potere vincere, un po’ perchè, di questi tempi, è tutto da vedere che ricevere il placet pubblico di Bersani porti voti e non viceversa. Alla fine arriverà soltanto un videomessaggio. E va bene così.

Voto: 8

Giuliano Pisapia. E’ sceso in campo in una caldissima giornata d’estate, sembrano passati anni se si guardano le temperature di questi giorni. Era il 12 luglio, e il teatro Litta era pieno in ogni ordine di posto.
Ha cominciato prestissimo, sparigliando le carte del centrosinistra e costringendolo a trovare al più presto un’alternativa che fosse all’altezza. Ha scelto, per i primi mesi, la via dell’ascolto. Poche dichiarazioni pubbliche e molti incontri nei quartieri e nei circoli Arci. Inseparabile dal suo quaderno, ha preso appunti su tutto. Ha raccolto, forse troppo,  e quando Boeri è sceso in campo è stato preso un po’ in contropiede.
Ha scelto, non senza molte sorprese, di affidare la comunicazione alla Sec, la stessa società utilizzata da Formigoni, e vicina, secondo molti, a Comunione e Liberazione. Conta su una rete di sostegno meno convenzionale di quello che si pensi. Non è, come si cerca di disegnarlo, il candidato della sinistra “radicale”. Non si spiegherebbero altrimenti adesioni come quella di Davide Corritore, vicepresidente democratico del Consiglio comunale e un passato in in Citigroup e Deutsche Bank, del giornalista Gad Lerner o persino dell’ex migliorista Emanuele Macaluso.
Se Boeri ha dalla sua la carta vincente del voto utile, Pisapia può vantare il sostegno di una delle poche figure del centrosinistra in grado di scaldare il cuore degli elettori: Nichi Vendola. Sabato scorso, con l’iniziativa al Teatro Dal Verme, il leader di Sinistra Ecologia e Libertà ha riempito teatro e piazza circostante e portato in dono dalla Puglia qualche voto in più, pescando tra gli indecisi.
Pisapia non ha l’appeal di Boeri, nè la campagna di comunicazione è riuscita a tenere testa a quella, perfetta e implacabile, dell’architetto. Molto del consenso che è riuscito ad attirarsi deriva più dalle sue qualità personali che dalle proposte che ha messo in campo. Basterà per vincere?

Voto: 7,5

Valerio Onida. Ha scelto fin da subito di compiere una missione impossibile. Si è sentito dare del vecchio da Massimo Cacciari e ha ricevuto una sgradevolissima campagna a mezzo stampa dal sito Affaritaliani (che, va detto, qualche mese più tardi si è ricreduto). Ha raccolto intorno a sè il sostegno di personalità di altissimo profilo, difficilmente inquadrabili in una parte politica precisa, ma non è stato mai veramente in corsa.
Quindi perchè gareggiare? Per rispondere con una candidatura che non fosse espressione di un partito, dice lui. Per potere contarsi ed eventualmente presentare una lista civica con il suo nome, dicono i maligni. Comunque vada ha deciso di correre senza risparmiarsi e si è scagliato con forza contro il Partito democratico sia per la scelta di sostenere Boeri sia per la questione dei nominativi non messi a disposizione degli altri candidati.
“Sono un giovane settantenne” ha detto a L’Unità qualche giorno fa con uno slogan molto azzeccato. Non ce la farà, ma con altri sfidanti avrebbe sicuramente avuto molte più chances.

Voto: 7

Michele Sacerdoti. Basta un numero: 1229. Sono gli euro spesi in tutta la sua campagna elettorale, regolarmente documentati sul suo sito. Volantini in bianco e nero, spostamenti in bicicletta, niente banner, manifesti o inserzioni pubblicitarie. Se i voti fossero proporzionati alle spese sostenute probabilmente sarebbe lui il candidato sindaco di Milano del centrosinistra. I sondaggi, per una volta concordi, lo danno al 2%. Cioè circa 2000 voti e 60 centesimi per ogni elettore.(Boeri e Pisapia viaggiano sui 4 euro).
Ha dichiarato che se vincerà Boeri si ritirerà a vita privata. In caso contrario potrebbe avere i numeri per arrivare in Consiglio comunale. In questo senso le primarie gli sono servite per fare un po’ di campagna elettorale a spese altrui, e non è esattamente lo spirito con cui questa consultazione è nata. Sufficienza decoubertiana.

Voto 6

Montezemolo pronto alla discesa in campo Sabato 27 il primo raduno del terzo polo

Posted in News with tags , , , , on 11 novembre 2010 by duemilanundici

Cacciari, Rutelli, Casini, Della Vedova, Albertini. E poi lui, il grande atteso della politica: Luca Cordero di Montezemolo. Tutto ma proprio tutto fa pensare che qualcosa sia destinato a cambiare dopo la tavola rotonda in programma al teatro Franco Parenti sabato 27 novembre. Il titolo è quasi profetico: “Un nuovo polo per le riforme: a che pro?”.

Luca Cordero di Montezemolo. L'ex capo di Confindustria nel luglio del 2009 ha creato Italia Futura, il think tank che si autodefinisce "un'associazione nata per promuovere il dibattito civile e politico sul futuro del Paese"

Per il presidente della Ferrari, da tempo corteggiato dagli esponenti centristi, si tratta della prima iniziativa politica pubblica e potrebbe preludere a una discesa in campo, magari a guida dell’ipotetico terzo polo che va aggregandosi tra Fli, Udc, Api e Mpa. “Penso che sarebbe molto utile che una personalità come la sua scendesse in campo”, dice Massimo Cacciari ad Affaritaliani. “Ma non come leader di altri partiti, bensì con un suo movimento, con una sua strategia e con un suo programma. Sarebbe un bene per l’Italia”

Onida pubblica le spese della campagna elettorale Per il costituzionalista 195mila euro di uscite

Posted in News with tags , , on 9 novembre 2010 by duemilanundici

Due mesi fa aveva preso d’anticipo i suoi concorrenti pubblicando la propria dichiarazione dei redditi. Ora Valerio Onida rilancia, e dal suo sito rende note tutte le spese sostenute per la campagna elettorale. “Per un autentico rinnovamento della politica la trasparenza è fondamentale”, ha detto l’ex presidente della Consulta che ha poi invitato gli altri candidati a fare altrettanto.

Valerio Onida. L'ex presidente della Corte Costituzionale ha ricevuto critiche molto pesanti per le parole usate da Corrado Stajano, suo sostenitore, contro Riccardo Sarfatti, recentemente scomparso

Il giurista, stando ai dati forniti, avrebbe rispettato il limite di 200mila euro fissato dal comitato delle primarie. Nel dettaglio, queste le cifre fornite.

Sito Internet e sua gestione
€ 7.500
Consulenze in comunicazione
€ 60.000
Rassegna stampa
€ 5.000
Inserzioni giornali
€ 55.000
Annunci radiofonici
€ 3.000
Affissioni
€ 27.000
Eventi (organizzazione e allestimento)
€ 10.000
Spedizione a indirizzario PD e altri partiti di centro sinistra (1)
€ 6.350
Materiale per la campagna (volantini e gadget)
€ 20.000
Staff
€ 2.500
Totale
€ 196.350

Nessuna replica per il momento dagli altri candidati. Alcuni dei quali, peraltro, impegnati in un conflitto interno inaspettato. E’ quello tra Stefano Boeri e l’outsider Michele Sacerdoti. Il candidato ambientalista, dato a percentuali bassissime, ha dichiarato che, in caso di vittoria di Boeri, non sosterrà l’architetto, che lo ha poi accusato di sottrarsi al patto sottoscritto tra i candidati, impegnati a sostenere il vincitore della consultazione di domenica. Dure le parole di Boeri: “Credo che una candidatura contro, come l’ha definita lo stesso Sacerdoti, sia in contraddizione con lo spirito e il senso stesso delle primarie, ma quello che più spiace, essa rappresenta quel modo fallimentare di fare politica che ha spesso relegato il centrosinistra in una posizione da mero spettatore”.

“Donne in assessorati chiave e metà giunta rosa” Pisapia pensa Milano al femminile

Posted in News on 8 novembre 2010 by duemilanundici

Due giorni dopo il bagno di folla al Teatro dal Verme, Giuliano Pisapia si prepara all’ultimo round della campagna elettorale. Lo fa scrivendo, dal proprio sito, un lungo messaggio alle donne: «Milano ha bisogno di una rinascita ideale e morale, fondata sulla tutela dei diritti e sulla corresponsabilità sociale, che ci deve vedere impegnati tutti, uomini e donne», dice il candidato rivolgendosi all’elettorato femminile. «Voi potete fare molto per questa città, e la politica ha il dovere di fare molto per voi. Tante di voi mi hanno chiesto se nominerò un vicesindaco donna. Potrebbe succedere, anche se non penso affatto che possa bastare: occorre la volontà di un vero cambiamento. Per far contare davvero le donne a Milano è necessario mettere mano a una politica nuova, che si trasformi in un insieme di scelte coraggiose e concrete».

 

Giuliano Pisapia. Tra le donne che hanno dichiarato ufficialmente il proprio sostegno all'avvocato, la giornalista e scrittrice Natalia Aspesi, l'attrice Ottavia Piccolo e il consigliere comunale del Pd Francesca Zajczyk

 

L’ex deputato di Rifondazione spiega quindi in che cosa consisterebbero queste “scelte coraggiose”: «Per una Milano più giusta nell’eguaglianza di genere è necessario assegnare alle donne deleghe forti, permettendo così di incidere sulle politiche e sull’economia del Comune. Se sarò sindaco, nella mia Giunta ci saranno quindi donne nei ruoli chiave: penso ad assessorati “pesanti”come Bilancio, Innovazione, Cultura che deve diventare un vero assessorato di rilancio della cultura a tutti i livelli e dell’impresa culturale milanese, Sviluppo Economico e Occupazione».

Non solo. Pisapia rilancia su un’idea che, all’inizio della campagna elettorale, era stata avanzata dal suo avversario Valerio Onida: «Metà della giunta comunale da me guidata sarà composta da donne, ma non solo e non tanto perché rappresentano una categoria “protetta” o da proteggere, ma semplicemente perché questa è la fotografia della realtà sociale».

Il penalista ripropone poi un provvedimento nato proprio nel capoluogo lombardo nel 1992 ed esportato in tutta Europa, salvo poi essere accantonato dalla stessa città: Il Piano degli orari e dei tempi della città. «Uno strumento – scrive Pisapia- importante per conciliare lavoro, famiglia e tempo per sè».